giovedì 18 dicembre 2014

FARE FRONTE !


 
"FARE FRONTE,
contro il mondialismo e l'immigrazione, per l'Europa dei popoli"

GIOVEDI 15 GENNAIO 2015 - ORE 18.30
Spazio Ritter - Via Maiocchi 28 - Milano

Incontro con l'eurodeputato On. MARIO BORGHEZIO

Interverranno: Massimiliano Bastoni, Marco Battarra, Massimo Grecchi, Roberto Jonghi Lavarini ed altri esponenti e rappresentanti della destra radicale, identitaria e nazional-popolare... (questo volantino è solo una prima bozza che sarà presto aggiornata)

mercoledì 17 dicembre 2014

Associazione Culturale Grande Milano




Grande Milano, come il Ducato dei Visconti e degli Sforza (stato dalle Alpi al Mar Ligure), come la nostra Arcidiocesi Ambrosiana (la più estesa della cristianità), come la nuova Città Metropolitana (sede della Esposizione Universale del 2015). Grande Milano, prima celtica e poi romana, leonardesca e manzoniana, imperiale e asburgica (con Maria Teresa), rinascimentale e risorgimentale, nazionale e patriottica (con le V Giornate), interventista e futurista, fascista primigenia e crepuscolare, culla di tutti i movimenti politici innovatori.

Grande Milano, da sempre laboratorio politico innovativo, indiscussa capitale economica e (un tempo) anche morale d’Italia, antico esempio di sobrietà e buona amministrazione, città accogliente ed operosa, autenticamente aperta e solidale. Grande Milano, in tutto il mondo, città della ricerca e della qualità, dell’eccellenza e del buon gusto, dell’arte e del teatro, della moda e del design. Grande Milano della Madunina, della sana borghesia produttiva, della tradizione meneghina, del risotto giallo e del panettone, delle grandi rivali Inter e Milan.

Questa è la nostra città che vogliamo vivere, sostenere e migliorare, rendendola più pulita e sicura, moderna ed efficiente, difendendone le tradizioni e l'identità, il genuino spirito imprenditoriale, il benessere, la vocazione europea ed internazionale. Questo sito internet è un “laboratorio civico” al servizio della nostra comunità e del nostro territorio, uno spazio libero, aperto al contributo di tutti gli italiani “di buona volontà” che vogliono veramente una “Grande Milano” per se e per le prossime generazioni. 

Organizzazione

Grande Milano è una libera Associazione Culturale, legalmente riconosciuta, che promuove iniziative culturali, sociali, ricreative e sportive. Grande Milano aderisce al Centro Nazionale Sportivo Fiamma (Ente Europeo di Promozione Sportiva e Culturale, di Assistenza Sociale, Difesa Ambientale e Protezione Civile, riconosciuto dal Ministero degli Interni, dal CONI, dalla Regione Lombardia e dalla Comunità Europea) ed a Progetto Nazionale Fiamma Futura  (Associazione Culturale e Laboratorio Politico, movimento apartitico, indipendente e trasversale, impegnato nella difesa della giustizia sociale e della nostra identità e sovranità nazionale).

Grande Milano, in collaborazione con la Mutua Sociale Ambrosiana, gestisce un centro servizi (assistenza amministrativa e fiscale, consulenza legale e sociale, difesa di utenti, contribuenti, risparmiatori, consumatori e pensionati) per famiglie, imprese e cittadini italiani, e collabora anche con ENFORMA (Ente accreditato presso la Regione Lombardia e la Comunità Europea) per l’organizzazione di corsi di formazione professionale, culturale, tecnica e linguistica, compresi quelli, obbligatori per legge, sulla sicurezza.

Il direttivo di Grande Milano è composto da un gruppo di amici, imprenditori e professionisti che, con spirito civico, patriottico e di volontariato, hanno deciso di dedicare parte del proprio tempo al “bene comune” della nostra città: Giada Arioli, Monica Comandulli (tesoriere), Roberto Jonghi Lavarini (presidente) Francesco Lauri, Giulio Livoni, Simone Andrea Manelli, Mario Mazzocchi Palmieri (vice presidente), Alessandro Romei Longhena (presidente onorario), Francesco Russomanno, Gianfranco Stefanizzi. 

Soci onorari sono: il Comandante Armando Santoro (presidente UNC-RSI), il Comandante Pierpaolo Silvestri (presidente nazionale ANAI), il marò Sergio Pogliani (vice presidente associazione XMAS), il prof. Massimo Grecchi (presidente di Sinergie-Altavia Milano) ed il prof. Christian Garavaglia (docente alla Università Statale e sindaco di Turbigo).

http://progettomilano.it/

martedì 16 dicembre 2014

Associazione Culturale PROGETTO NAZIONALE Grande Milano.


 
 

"La sfida russa la mondialismo" conferenza a Monza.



Aliquota fiscale unica al 15% = giustizia sociale e ripresa economica!


 
Interessante  convegno tematico organizzato dalla Lega Nord avente come tema la " Flat tax con aliquota al !5%"; presenti sul palco oltre al segretario federale Matteo Salvini, il responsabile economico Claudio Borghi, Armando Siri del PIN ( Partito Italia Nuova)  ed il professore USA alla Stanford University  Alvin Rabuska, padre della Flat Tax. Il progetto di una Flat Tax, pienamente costituzionale come evidenziato nell'intervento del Prof. Leone, potrebbe nelle intenzioni di Matteo Salvini essere alla base della riunificazione del centrodestra. Il prof. Rabushka nel suo intervento evidenzia come la Flat Tax sia in vigore ormai in 38 paesi nel mondo, tra i quali Russia e Svizzera e come la adozione di tale progetto abbia fatto incrementare nel giro di qualche anno il gettito fiscale in ogni paese in cui e' stato introdotto, incentivando l'emersione della economia in nero  e disincentivando l'evasione fiscale. Cio' varrebbe in modo particolare per l'Italia in cui il peso dell'economia sommersa si calcola essere nell'ordine del 28%, al secondo posto nel mondo dopo la Grecia. Con esempi concreti vengono inoltre fugati i timori circa una non costituzionalita' della proposta visto che il sistema fiscale italiano deve informarsi a " criteri" di progressivita'. L'introduzione di opportuni sgravi  e detrazioni fiscali applicati sugli scaglioni di reddito inferiori conferirebbe come dimostrato dalla varie tabelle presentate un criterio di progressivita' al progetto. Tale progetto inoltre secondo Rabushka  funzionerebbe oltre che da catalizzatore per una emersione del sommerso anche di un richiamo forte al ritorno di forti investimenti esteri nel nostro paese ed a uno stop della delocalizzazione all' estero. Viene citato in negativo il caso della Francia in cui il progettato incremento di aliquota massima al 75% abbia provocato una fuga all'estero di 400 mila contribuenti ad alto reddito con conseguente marcata diminuzione del gettito fiscale. Intervento finale del segretario federale Matteo Salvini che ha ricordato ai presenti come obiettivo della lega sia di vincere e non partecipare e come sia aperta a contaminarsi e contaminare tutte quelle forze che si riconoscano sul suo programma. (relazione a cura di Giovanni Trombetta).
 
 
 
Alla manifestazione della Lega Nord ha ufficialmente partecipato una numerosa delegazione di Progetto Nazionale Milano, guidata dal prof. Massimo Grecchi (insigne fisico, geologo, progettista e docente universitario), dal presidente Roberto Jonghi Lavarini e dai dirigenti provinciali Monica Comandulli, Giulio Livoni (presidente della Mutua Sociale Ambrosiana), Giovanni Trombetta e Francesco Russomanno. Presenti anche il prof. Fabrizio De Marinis (intellettuale dannunziano e giornalista de Il Giornale), Paolo Riva ed il consigliere di zona 2, Paolo Roccatagliata. I rappresentanti di Progetto Nazionale hanno portato il loro saluto a Matteo Salvini, al presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni ed al segretario provinciale della Lega Nord, Igor Iezzi. Successivamente, Grecchi e Jonghi, si sono intrattenuti in riunione politica con l'on. Mario Borghezio e Max Bastoni (consigliere comunale della Lega a Milano), confermando l'ottimo rapporto di condivisione e collaborazione politica, al fine di creare, insieme, un grande fronte identitario e nazional-popolare, come quello francese dei Le Pen (Jean Marie, Marine e Marione). Per la prossima metà di gennaio, quindi, è stato programmato un primo incontro pubblico, per fare il punto della situazione politica nazionale, locale ed internazionale.
 


venerdì 5 dicembre 2014

Intervista a Roberto Jonghi Lavarini (Progetto Nazionale).


 
 
Intervista a Roberto Jonghi Lavarini  - Milano, 4 dicembre 2014
 
 
Intervistiamo ROBERTO JONGHI LAVARINI, autorevole esponente politico della destra lombarda, noto per le sue provocazioni, conosciuto come il Barone Nero, spesso ospite de La Zanzara su Radio24, andato anche in onda, fra mille polemiche, a Le Iene su Italia 1. Classe 1972, sposato, tre figlie, consulente immobiliare, dalla rete, dove si possono trovare sue immagini di ogni genere, apprendiamo che l’eclettico personaggio è anche cavaliere di Malta, membro del Collegio Araldico e figurante del gruppo folkloristico walser di Urnafasch, paese tedesco-vallese di origine della sua famiglia. Jonghi è attualmente dirigente di Progetto Nazionale, gruppo emergente della destra radicale, ex Fiamma Tricolore, ora vicino alla Lega. Jonghi, sotto pseudonimo, sarà anche fra i protagonisti, del nuovo romanzo noir “L’Antiquario di Brera”, del noto scrittore milanese Ippolito Edmondo Ferrario, in uscita il prossimo febbraio 2015 per i Fratelli Frilli Editori.
DOMANDA - Barone nero, quali sono i vostri rapporti con la nuova Lega Nord 2.0 di Matteo Salvini?

RISPOSTA - Senta lasciamo perdere titoli e soprannomi. A prescindere dalle origini della mia famiglia, delle quali sono certamente orgoglioso, la vera nobiltà non è quella ereditata, ma solo quella personale, dello spirito, del pensiero e dell’azione. Semmai, sono aristocratico in senso filosofico, ovvero credo platonicamente nella selezione e nel governo dei migliori. Rispondendo alla sua domanda… Progetto Nazionale non è l’ennesimo partitino, ma un moderno movimento sociale ed identitario, un soggetto politico autonomo, apartitico e trasversale. Fatta questa doverosa precisazione, i nostri rapporti politici con la Lega sono, da tempo, ottimi. Siamo stati i primi, e ci tengo a sottolinearlo, a collaborare con Flavio Tosi nel nord est e con Mario Borghezio nel nord-ovest, ed a sostenere attivamente l’alleanza con Marine Le Pen alle scorse elezioni europee, portando in dote migliaia di preferenze. Non a caso, la fiamma tricolore di Progetto Nazionale ricorda simbolicamente sia quella gloriosa del nostro MSI, che quella vincente del Front National francese, al cui congresso di Lione, eravamo, insieme alla Lega, la sola forza politica italiana presente.
 
D - Quindi, voi camerati, avete trovato un nuovo leader nell’ex comunista padano Salvini?

R - Ognuno ha la sua storia politica e personale, noi giudichiamo il presente. Progetto Nazionale ha già un suo capo carismatico che si chiama Piero Puschiavo, stimato da tutti per la sua coerente militanza. Sicuramente guardiamo a Matteo Salvini ed alla sua recente evoluzione politica con grande attenzione, simpatia e speranza ma, sinceramente, riteniamo che il candidato ideale per sconfiggere l’altro Matteo (Renzi) sia il sindaco di Verona, Flavio Tosi, sia per le sue indiscusse capacità di governo che per  l’assoluta necessità, se si vuole veramente vincere le elezioni politiche, di coinvolgere e convincere il determinante elettorato moderato e centrista. Vede, anche io preferisco ed uso i toni ed i contenuti politici di Salvini, ma sono intelligentemente cosciente di rivolgermi ad una, per quanto solida e in crescita, minoranza di elettori di destra, purtroppo, ancora insufficiente per vincere le elezioni, nel nostro sistema bipolare. Tosi riesce a parlare ad un pubblico più vasto.
 
D - Quindi, in pratica, voi sostenete una riedizione del vecchio centro-destra berlusconiano?
R - Nulla è ripetibile nello stesso modo e con gli stessi uomini. Noi sosteniamo l’unità dei movimenti identitari e nazional-popolari (leghe e destre) in un fronte comune, ma anche il necessario rinnovamento e rilancio della coalizione di centro-destra, anche mediante lo strumento tecnico delle elezioni primarie, secondo rigorosi criteri di partecipazione popolare, trasparenza organizzativa ed amministrativa, rappresentatività sociale e territoriale, consenso e meritocrazia. Se si vuole sconfiggere l’astensionismo, bisogna dare segnali forti: serve una nuova classe dirigente, pensionando definitivamente quella attuale che ha accumulato troppi incarichi, mandati e privilegi. In parlamento abbiamo, salvo rarissime eccezioni, una casta di mediocri mestieranti della politica, improduttivi parassiti, nominati dai capi partito e non eletti dal popolo. Basta con “cerchi magici”, nepotismo, maggiordomi e veline (quando non ladroni e puttane), servi sciocchi ed utili idioti. E nell’ultima categoria comprendo, a pieno titolo, tutti i grillini, un caravan serraglio di incapaci che non ha combinato nulla: il movimento 5 Stelle è chiaramente servito solo al sistema per sterilizzare la sacrosanta protesta del popolo italiano, si è trattato di una vera e propria truffa elettorale.
D - La vostra opinione su i possibili alleati: Forza Italia, NCD, Fratelli d’Italia e Casa Pound?

R - Forza Italia e Berlusconi sono politicamente vecchi ed hanno perso credibilità e consenso.  Il gruppo di Alfano è solo una piccola e brutta copia del PDL ed è evidentemente grottesco definirsi di centrodestra e sostenere un governo di centrosinistra. Giorgia Meloni è bravina, poveretta, ma Fratelli d’Italia, mi dispiace dirlo (perché anche io provengo da Alleanza Nazionale), è un partitino gestito, soprattutto in Lombardia, da una piccola casta di politicanti che vive di sottogoverno e che cerca solo di perpetuare il proprio potere personale, mi sembra il vecchio PSDI di Nicolazzi. Per non parlare delle recenti inchieste su Alemanno a RomaCasa Pound, invece, è un grande movimento, soprattutto militante e giovanile, pieno di energie positive, il futuro "fronte nazionale italiano" ci vedrà sicuramente insieme, da protagonisti. Ma oltre a quelli da lei citati, vi sono diverse realtà politiche, culturali e sociali da coinvolgere in questo progetto, partendo dal territorio: liste civiche, movimenti identitari, comitati di quartiere e di protesta, associazioni professionali e di categoria. Senza contare la politica estera, della quale non parla mai nessuno…
D - Ne parli lei allora…

R - In estrema sintesi, possiamo dividere il mondo i due blocchi contrapposti. Da una parte gli USA ed i loro alleati (spesso satelliti, se non servi) che vogliono imporre, con la forza militare, il loro modello di democrazia liberal-capitalista, creando quel nuovo ed utopico ordine mondiale, tanto caro a illuminati, massoni, progressisti e poteri forti dell’alta finanza internazionale. Dall’altra, tutte le altre nazioni del mondo, in ordine sparso, che si oppongono all’imperialismo mondialista americano. Da una parte, quindi, la filosofia giacobina – comunista - arcobaleno della uguaglianza forzata che vuole cancellare ogni differenza culturale, etnica e religiosa; e, dall’altra, tutti i popoli intenzionati a difendere la propria identità, tradizione ed autodeterminazione, politica ed economica. Gli interventi armati americani e le primavere arabe (da costoro provocate e sostenute), che hanno sconvolto il mondo, creando tensioni, instabilità e terrorismo, vanno inquadrate in questa battaglia planetaria. In Iraq come in Libia, in Siria come in Ucraina, le popolazioni "stavano meglio quando stavano peggio" (soprattutto i cristiani e le altre minoranze), e gli USA, con la colossale balla della democrazia, puntano solo a destabilizzare e colonizzare quei territori che sono strategici da un punto di vista economico, energetico e geo-politico…
 
D - Sintetizzi o non finiamo più…
R - Va bene, anche se sono temi fondamentali... Noi vogliamo una Europa che sia libera ed autonoma dagli USA che pensano solo ai loro fottuti interessi, trattandoci come colonie, influenzando le nostre scelte politiche ed economiche, ed occupando il nostro suolo con le loro basi militari. Noi sosteniamo un nuovo sistema multipolare che difenda l’autodeterminazione dei popoli,  una alleanza eurasiatica fra Europa e Russia, e stabili accordi diplomatici e commerciali con la Cina e l’Islam Sciita (Iran e Siria di Assad).

D - Basta così grazie! Vedo che è preparato ma e troppo prolisso: scriva un libro!
R - Perché no, è da tempo, che ci sto pensando seriamente…
 
D - Tornando al filo logico delle mie domande, a parte le alleanze elettorali, quali sono i vostri principali punti politici che portate avanti?
R - Noi mettiamo al primo posto la giustizia sociale, quindi la lotta alla plutocrazia mondialista, ed il recupero della nostra sovranità nazionale (politica, economica, monetaria e militare). Secondariamente: il blocco della invasione di immigrati extra-europei, l’espulsione dei clandestini e la preferenza nazionale per case popolari, asili nido, sussidi sociali e lavori pubblici. Terzo: il dimezzamento della insopportabile pressione fiscale che sta uccidendo le famiglie e le imprese italiane, il blocco sociale di multe e cartelle esattoriali, il rilancio della sana economia produttiva, partendo dal sostegno al turismo (quindi al nostro immenso patrimonio artistico), alla produzione agroalimentare di qualità, al settore tessile e manifatturiero, alla edilizia ed al settore immobiliare, al commercio ed all’artigianato, ma anche alla difesa del nostro sistema industriale e siderurgico, ora completamente allo sbando. Quarto ma non ultimo, trattandosi di una battaglia di valori e di civiltà: la difesa della famiglia naturale, delle nostre tradizioni e della nostra identità culturale e religiosa. Questi sono, da sempre, i nostri cavalli di battaglia ora ripresi dalla Lega. Tutti gli altri seguono e copiano ma, ripeto, non sono credibili.

 
D - Quindi, in sostanza, proponete il solito vostro programma razzista, autarchico ed anti-europeo?

R - Sfido la sua provocazione e rilancio: Benito Mussolini ed il fascismo, nelle loro analisi e soluzioni, sono stati assolutamente lungimiranti: avevano capito tutto, il tempo ha dato loro ragione ed i popoli del vecchio continente se ne stanno, pian piano, rendendo conto. Questa profonda crisi dell’Occidente capitalista che, prima di essere economica e politica, è culturale e spirituale, è stata causata dalle stesse forze demo-plutocratiche che hanno provocato e vinto la seconda guerra mondiale. I libri di storia, scritti dai vincitori, dicono altro (naturalmente, la loro versione di comodo) ma, questa è la pura e semplice verità che, inesorabilmente, sta venendo a galla. Noi, oggi come ieri, siamo per una Europa diversa, autentica, dei popoli e delle nazioni, che sia politicamente forte ed armata, libera dagli interessi stranieri USA e dalle infami speculazioni dell’alta finanza internazionale, alleata alla nuova "santa madre" Russia ortodossa di Vladimir Putin, vigilie custode del Mare Nostrum e portatrice di civiltà, giustizia e benessere in Africa. Altro che balle, altro che razzismo: noi, uomini della tradizione, abbiamo grande, sincero e profondo rispetto per tutte le differenze (di razza, etnia, cultura, religione, usi e costumi, anche sessuali) ma non siamo ipocriti falsi buonisti-moralisti e ci sentiamo in sacrosanto dovere di difendere le nostre radici profonde, l’identità della stragrande maggioranza degli Europei che sono bianchi, cristiani, eterosessuali, con una cultura classica latino-germanica. Chiaro?

Jonghi è stato assolutamente chiaro, senza mezze misure. lo ringraziamo per la sua disponibilità ed anche per la sua franchezza, lasciando, ai nostri lettori, assoluta libertà di giudizio sui contenuti delle sue risposte.
 
Intervista a Roberto Jonghi Lavarini  - Milano, 4 dicembre 2014